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TERRORE CONTRO PAURA. EGOISMI A CONFRONTO


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7 giugno 2021




Nei tempi recenti stanno diventando pubbliche tutte le incongruenze e le criminali omissioni avvenute in corso di pandemia Covid-19: prima nelle riviste specializzate, poi nell’azione di governo statunitense, ora nelle evidenze pubblicate dalla Commissione parlamentare italiana. Un’improvvisazione e una carenza etica che ha riguardato non solo la politica e i vertici sanitari istituzionali, ma quasi un'intera classe professionale.

Pur estranei alla materia, ma con qualche buona informazione proveniente dagli Enti preposti e dalle ricerche effettuate presso gli omologhi Enti stranieri, tra il 2020 e il 2021 c’eravamo permessi di fare qualche riflessione di buon senso e una qualche idea, per così dire, “informata” ce la cominciavamo a fare: abbiamo così intrapreso una sorta di bonaria battaglia dedicata solamente alla tutela dei minori, da cui questo elaborato tra spunto. Soprattutto, disturbava la forte campagna propagandistica tendente a spingere la vaccinazione Covid-19 verso le puerpere e verso la gioventù degli Stati occidentali, con il dichiarato fine di proteggere soprattutto la classe degli adulti (con particolare riguardo ai più anziani). In quelle stesse ore l’AIFA era chiamata a dare il suo parere per i 12-15enni, parere che confluiva in quelle riunioni del CTS, di cui gli orripilanti video sono stati diffusi di recente. Intanto da alcuni mesi era già ampiamente partita la sperimentazione sui più piccoli (6 mesi), prima in Israele e poi in Europa.

Al contempo, con questo scritto si stigmatizzava lo scarso impegno espresso dal mondo più progredito nel supportare concretamente la restante e preponderante parte del mondo, ancora difficilmente raggiunta dai vaccini e senza la quale l’utopica immunità globale continuava a restare un sogno irraggiungibile.

In altri termini, si aveva la sensazione che una classe anagrafica, quella degli adulti, terrorizzati dal pericolo Covid-19, pur di preservare ad ogni costo la propria salute, avesse deciso di imporre la terapia sperimentale dei vaccini a dei soggetti sani e "giuridicamente incapaci" di assumere una decisione informata e consapevole e, soprattutto, sostanzialmente privi di reale rischio vitale. Si sarebbe trattato di solidarietà sociale: ma è giusto che il diretto beneficiario (con aperto conflitto d'interessi) imponga la solidarietà (che in quanto imposta non è solidale) a soggetti ignari? È giusto che i padri, per salvare sé stessi, impongano un rischio, seppur minimo e ipotetico, ai propri figli? C’è moralità nell’imporre una terapia non ampiamente comprovata a nascituri, lattanti, bambini e adolescenti, sani e che la statistica attesta senza alcun pericolo? Questi i temi che si è cercato di approfondire.

Abstract

1. Campagna vaccinale minori

2. Solidarietà coatta.

3. Quadro giuridico: art. 32 Cost. – Reg. UE 536/14 – d.lgs. n. 211/2003 – Dir 2001/20/CE

4. Aspetto statistico: rischi under 39 statisticamente irrilevanti

5. Rischi collaterali

6. Cosa scrivono i produttori: Pfizer e AstraZeneca

7. Rapporto sulla sorveglianza dei vaccini 2021 e monitoraggio

8. Casi reazioni avverse

9. Sito fatale

10. Rapporto ISS Covid-19 – 4/2021 e le incertezze dichiarate

11. Il paradosso della paura dei vaccinati

12. L’andamento pandemico influenzato da altri fattori e non dal vaccino

13. Deriva della “scienza” medica

14. Prodotti transgenici

15. Conclusioni
 

In allegato l’Articolo completo di Federico Macaddino
 

 VI DIAMO APPUNTAMENTO CON IL PROSSIMO ARTICOLO VENERDÌ 26 SETTEMBRE

Allegati:

Download   Vaccinazione_infantile_anti_Covid-19.pdf

(Considerazioni su vaccinazione infantile anti Covid-19 - 589,1Kb)



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