CIRCOLARE AI COLLEGHI N° 17/99 Giovedì 2 Dicembre 1999

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Notizie

Atto di diffida del Sindacato al Ministero delle Finanze sul «ruolo unico» presentato ai sensi della L.241/90, dell’art.25 T.U. DPR 3/57 e degli artt.323 e 328 c.p. (il testo integrale è riportato sul nostro sito internet).

Ultimizzime

Il Consiglio di Stato con ordinanza n.2261/99 del 30 novembre e depositata il primo dicembre 1999 ha respinto l’appello dell’Amministrazione riguardante le procedure paraconcorsuali per l’affidamento degli incarichi dirigenziali.

E’ ora di …….. alzare la testa

Il Caso Libutti - Non vogliamo dilungarci più di tanto, del fatto del dr Rocco Libutti ne ha parlato abbondantemente la Stampa ; la vicenda del Direttore Regionale delle Entrate della Basilicata, prima rimosso e poi reintegrato nelle sue funzioni dal Giudice del lavoro di Potenza (l’ordinanza è pubblicata sul nostro sito internet) assume però una valenza di gran lunga esorbitante il fatto personale. Prima di tutto si deve dire che il caso è inserito nel contesto generale del cosiddetto «spoils-system» che l’Amministrazione Finanziaria sta attuando in grande stile, senza peraltro limitarsi ai dirigenti generali (la Basilicata, infatti, è una delle regioni «minori» sede di dirigente di seconda fascia). Come tale, quindi, è avversato dalla Dirstat che considera il sistema in contrasto con i principi costituzionali. La parola è forte ma non si possono ignorare i fatti sintomatici che fanno da contorno al fenomeno; come detto il Governo non rispetta neanche le regole che si è dato, lo «spoils-system» viene esercitato abbondantemente fuori termini (trenta giorni dall’insediamento del nuovo Governo) e si estende ai dirigenti non generali; le modalità con le quali ciò avviene sono le più inaccettabili dal punto di vista morale (gente che ha lavorato bene per l’Amministrazione per più di 40 anni viene liquidata con espressioni del tipo «... abbiamo determinato di non confermarla nell’incarico ...» - vedi il caso Renda a Ravenna); scompare la motivazione negli atti. Questa tendenza da «padrone della ferriera» si rileva anche in certe dichiarazioni ufficiali: il sottosegretario Bassanini, durante un convegno che si è tenuto recentemente all’Istituto «San Michele» di Roma sul tema «Lo stato dell’Amministrazione Pubblica a vent’anni dal Rapporto Giannini» ha chiaramente manifestato la sua preoccupazione che i decreti legislativi, che portano il suo nome, non sono «protetti» dalla Costituzione e che quindi, in una prossima legislatura, si renderebbero necessari interventi di tale tipo. Anche il Rettore della Scuola Centrale Tributaria, Raffaello Lupi, in un suo recente scritto (vedi Rassegna Tributaria di 5/99) ha sostenuto che la legalità è un ostacolo all’efficienza. Se poi si considera il comportamento solitamente elusivo dell’Amministrazione Finanziaria alle decisioni giurisdizionali si chiude il cerchio e si svela una vera e propria sovversione dell’ordinamento dello Stato, attuata attraverso un’azione amministrativa condotta fuori dalle regole e senza intralci giurisdizionali. A fronte di questo si pone l’ordinanza del Giudice del lavoro di Potenza (Daniele Colucci), un atto giurisdizionale perfettamente sintonico con la Sentenza n. 1/1999 della Corte Costituzionale. I Giudici della Consulta, con la citata sentenza, sostennero che la privatizzazione del pubblico impiego doveva servire a garantire «...senza pregiudizio dell’imparzialità...» anche il valore dell’efficienza. Il Segretario Generale della Dirstat-Finanze, Giancarlo Barra, nel suo articolo «Il principio superiore della ragionevolezza» (rivista TRIBUTI, n. 3-4/1999, pag. 344) si azzarda a collocare l’efficienza fra i principi costituzionali e li ordina in ragione della loro ampiezza: buon andamento, efficienza, imparzialità. Siccome la scala è di ampiezza e non di importanza si deve concludere che egli ha considerato l’imparzialità come il nocciolo duro del sistema ordinamentale. La Sezione del Lavoro del Tribunale di Potenza ha, infatti, rilevato che «...è al di fuori di ogni contesto logico-giuridico che, con la privatizzazione del rapporto di pubblico impiego e il nuovo assetto della dirigenza, la pubblica Amministrazione, come uno dei soggetti dell’ordinamento, cessi di essere tale nei rapporti con i suoi dipendenti...». Da ciò ne deriva che non sono assolutamente venute meno le norme costituzionali contenute nell’articolo 97 della Costituzione né le disposizioni sul procedimento amministrativo (di cui in particolare l’articolo 3 della L. 241/90, che prevede l’obbligo della motivazione per i provvedimenti sul personale). Ma non basta, il giudice potentino rincara la dose quando afferma che: «Né al lavoro con le pubbliche amministrazioni potrebbe applicarsi, senza predeterminati vincoli legislativi, quella giurisprudenza, maturata per il lavoro subordinato privato, che esclude la sussistenza del principio di parità di trattamento perché vi osterebbe il principio costituzionale dell’imparzialità dell’Amministrazione, che ha valenza in tutte le sue manifestazioni e, quindi, anche al suo interno». Esemplare ordinanza della quale tutti debbono ringraziare il Giudice Daniele Colucci che ha saputo focalizzare magistralmente il contesto generale ove si è collocata la fattispecie venuta a sua conoscenza. Allora non possiamo più avere dubbi sul fatto che quando si ascoltano prolusioni del tipo: «...per essere efficienti bisogna avere il coraggio di violare le norme giuridiche...» oppure «...che i controlli ed il sindacato giurisdizionale costituiscono un peso alla gestione amministrativa...» ci si trova di fronte a delle evidenti menzogne.

Convegno organizzato dalla Federazione DIRSTAT sul tema :

"LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE TRA RIFORME ANNUNCIATE E RIFORME MANCATE"
tenutosi a Roma presso la "Residenza di Ripetta" il 25 novembre.

Grande partecipazione di colleghi al convegno organizzato dalla Federazione Dirstat. Dopo le relazioni introduttive dei dirigenti del Sindacato, hanno preso la parola numerosi parlamentari tra cui l’On.le Fini, l’On.le Mancuso e l’On.le Palombi i quali, nei loro interventi, hanno ribadito fortemente il convincimento che nessuna vera riforma della P.A. è possibile fuori dal rispetto delle regole e dei principi costituzionali; la stessa privatizzazione del rapporto d’impiego non può prescindere, per la sua corretta attuazione, dal riconoscimento del principio che i pubblici dipendenti sono al servizio della Nazione (art.97 della Costituzione). Sono seguiti gli interventi dei responsabili delle singole associazioni che hanno posto in risalto aspetti peculiari della propria amministrazione di appartenenza denunciando, tutti, situazioni preoccupanti per l’attuazione del ruolo unico della dirigenza. A conclusione dei lavori il Segretario della Federazione Dirstat nel ringraziare i convenuti ha promesso che il Sindacato contrasterà con ogni mezzo civile e democratico il tentativo di cancellare, di fatto, la dirigenza statale.

Le indennitA’ di posizione per l’anno 1999

Con decreto direttoriale del 12 novembre 1999 è stato rideterminato il valore economico annuo attribuibile a ciascun livello di posizione con decorrenza dal 1° gennaio 1999, come di seguito :

posizione di primo livello £. 30.877.819

posizione di secondo livello £. 26.297.609

posizione di terzo livello £. 21.734.554

Posizione di quarto livello £. 17.154.344

 

RIFORMA DEL MINISTERO

E’ ripreso, a tavoli separati, il confronto tra l’Amministrazione e le OO.SS. sulla riforma del Ministero. In particolare saranno discusse le varie problematiche concernenti i rapporti tra Amministrazione civile e GdF, il governo del sistema informativo, l’organizzazione del Ministero e delle quattro Agenzie nonché il piano di assegnazione del personale. Entro il prossimo mese di gennaio saranno approntati , poi, i primi documenti riguardanti gli statuti delle agenzie e il regolamento del personale. Il Sindacato , come ha già fatto in occasione della stesura del D.Lgs. 300/99, non mancherà di dare il proprio contributo soprattutto indirizzato a salvaguardare l’indipendenza e le professionalità dei lavoratori finanziari. Negli incontri è stata ribadita da parte pubblica la volontà di prevedere la data del 14 marzo del 2000 come termine per la nomina dei responsabili di vertice delle istituende agenzie che secondo i piani dei vertici politici dell’Amministrazione dovrebbero entrare a regime nel marzo del 2001

Notizie

Proseguono al Ministero gli incontri delle OO.SS. con la Parte Pubblica per la contrattazione integrativa. A fronte delle proposte avanzate dall’Amministrazione sull’utilizzo del fondo unico, sulla individuazione dei nuovi profili professionali, sulla mobilità volontaria e altre questioni si assiste al solito balletto dei Sindacati confederali + Salfi che fanno finta anche questa volta di non essere d’accordo .

Sulla nostra pagina WEB segnaliamo:

Ordinanza del Giudice del lavoro di Potenza del 16 novembre 1999;

Diffida del Sindacato al Ministero delle Finanze sul «ruolo unico» della dirigenza;

Interrogazione parlamentare dell’On.le Di Nardo sull’affidamento degli incarichi dirigenziali al Ministero delle Finanze.

Alcuni responsabili delle Segreterie Regionali della Dirstat Finanze hanno inviato un saluto di benvenuto ai nuovi responsabili delle D.R.E. e delle. D.C.T.

Polizza convenzione : Responsabilità civile professionale per i dirigenti della P.A. iscritti

alla Dirstat (per informazioni si può telefonare

al Sindacato al n° 065590699 oppure diretta -

mente alla SGS s.r.l. Broker di assicurazioni

via M. Mecenati, 51 – 00197 ROMA tel.

n° 063233545);

La Federazione Dirstat con il comunicato stampa del 29.11.’99 ha risposto alle accuse sulla dirigenza pubblica rilasciate ad un quotidiano da Paolo Nerozzi, segretario confederale della CGIL.(il testo del comunicato è sul sito internet del Sindacato

Con ordinanza n°2261/99 del 30.11.99 il Consiglio di Stato respinge l’appello del Ministero delle Finanze sulle procedure paraconcorsuali per l’affidamento degli incarichi dirigenziali confermando, l’ordinanza del T.A.R. Lazio a seguito di ricorso proposto dalla Dirstat Finanze