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colossale problema che, sebbene sia particolarmente sentito dai funzionari e dirigenti della P.A., è un affare che riguarda non solo tutti i pubblici dipendenti ma in misura maggiore i cittadini. Allora, per prima cosa è necessario utilizzare con la massima oculatezza lo strumento del cosiddetto "spoyls-system" al fine di evitare una corsa incontrollata (e impopolare) alla rivalsa che rischia di trasformare la P.A. in un campo di battaglia politica. Prima ancora di eseguire rimozioni è necessario provvedere a riparare i danni causati da un'azione politica-amministrativa di parte. Se, comunque, il nuovo Governo che si insedierà all'indomani delle elezioni del 2001, avrà la volontà di arrestare la corsa in retromarcia sopra descritta, che rischia di diventare irreversibile, è necessario che percorra almeno tre tappe. La prima è costituita da una necessaria riflessione sulla Costituzione Italiana. L'Esecutivo deve cioè verificare dove sono state inflitte delle lesioni alla Legge Fondamentale e dove Questa è rimasta inattuata (cfr, artt. 3; 28; 39; 40; 41; 51; 53; 54; 97; 98). La seconda fase riguarderà il ruolo dei sindacati. Anche il Sindacato ha subito una profonda rivoluzione (o involuzione?) trasformandosi da istituzione a tutela dei lavoratori a potenza economica. Mancando quel necessario controllo sulla democraticità dei propri ordinamenti interni, il Sindacato ha progressivamente ceduto porzioni delle proprie libertà e dei propri istituzionali strumenti operativi (vedasi le norme sulla rappresentatività) in cambio dell'accesso al mercato (es.: caf e patronati). Ecco come una funzione paralegislativa (la contrattazione collettiva) è entrata in possesso di forti aziende commerciali. Del resto, sullo scenario politico, autorevoli forze dell'estrema Sinistra invocano la riforma del sistema sindacale accusando esplicitamente CGIL, CISL e UIL di non rappresentare più gli interessi dei lavoratori. Un passo coraggioso, politicamente impegnativo ma importante sarebbe, dunque, quello di realizzare finalmente il contenuto dell'articolo 39 della Costituzione. Questo fatto porterebbe irrimediabilmente ad una integrale riforma della legge sulla rappresentatività che impone il bavaglio (e la palla di ferro ai piedi) di tutte le organizzazioni dei lavoratori che non si riconoscono in tre o quattro sigle tradizionali o sedicenti autonome. La terza mossa consiste nel riappropriarsi della funzione pubblica. Quest'ultimo obiettivo è di possibile realizzazione anche accettando la sfida della cosiddetta privatizzazione del rapporto. Cioè, senza sconvolgimenti abrogativi, si possono eseguire delle correzioni che esaltino, anche in un tessuto civilistico, la funzione irrinunciabile, di livello costituzionale, della imparziale tutela dei pubblici interessi, dei beni pubblici e delle risorse erariali.
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