Data  13/12/2016 02:46:36 | Sezione Entrate Entrate

"Uomini Contro" va di scena al TAR Lazio!


Uomini Contro alle Entrate.
Uomini Contro alle Entrate.

Oggi, al Tar Lazio, si discute la causa promossa da molti ex dirigenti incaricati dell'Agenzia delle Entrate per ottenere l'annullamento del concorso a 175 posti da dirigente, poiché detti posti dovrebbero essere a loro assegnati in quanto dirigenti a tutti gli effetti. Contro questa ennesima aberrazione si è costituita in giudizio DIRPUBBLICA.




Una Pubblica Amministrazione forte, autorevole e indipendente assicura il corretto svolgimento delle istituzioni, aiuta e sostiene l’economia, pone ordine fra le imprese e realizza la giustizia nel mondo del lavoro. Questi semplici e ovvi concetti restano nascosti, non per ignoranza ma per una deliberata volontà del sistema politico che, azzerando e asservendo l’Amministrazione, resta libera di compiere qualsiasi misfatto, per il lucro di pochi e ai danni della Nazione.

Oggi il problema emergente è “Monte dei Paschi di Siena”, ma cos’è questo se non Pubblica Amministrazione resa sorda, cieca e impotente? Tale sordità, cecità e impotenza è, però, il frutto del tradimento delle forze umane che, con il proprio lavoro, danno vita alle istituzioni; dell’illegalità dei comportamenti che umilia le coscienze e della disparità dei trattamenti che divide i lavoratori. “Uomini Contro”, quindi, come nel famoso film di Francesco Rosi, è la parola d’ordine che parte dall’alto e si perpetua nel tempo, dal Decreto Legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 (cosiddetto della privatizzazione del pubblico impiego) fino al reietto Decreto “Madia”, ferito ma non abbattuto, che si ripresenterà nella scena fra breve e che DIRPUBBLICA contrasterà in ogni sua manifestazione, incoraggiata da una giurisdizione costituzionale rimasta imparziale, grazie al NO referendario.

“Uomini Contro”, nel particolare, è il grande effetto dell’Agenzia delle Entrate! Questo inqualificabile Ente che sosteneva di selezionare e valorizzare “i migliori”, fra poche ore va in scena al TAR Lazio contro i suoi stessi prescelti e preferiti (gli ex incaricati) che l’hanno trascinata in giudizio. Costoro, infatti, pretendono il riconoscimento della qualifica dirigenziale illegalmente e illecitamente conferita e per questo chiedono l’annullamento del (peraltro già annullato) concorso a 175 posti da dirigente. Sul palco, però, compare anche DIRPUBBLICA, contro l’una e gli altri, costituitasi in giudizio grazie al contributo economico dei Colleghi, per essere attore, in ogni stato e grado del processo, affinché non venga intaccato alcuno dei risultati ottenuti con la sentenza 37 del 17 marzo 2015 della Corte Costituzionale, per il bene della Nazione!



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