Data  15/05/2016 03:08:34 | Sezione Ec. e Finanze Ec. e Finanze

Leggi e sentenze? Francamente me ne infischio!


Francamente me ne infischio
Francamente me ne infischio

Venerdì 13 maggio 2016, DIRPUBBLICA ha diffidato il MEF e le Agenzie Fiscali a dare esecuzione alla sentenza 13 ottobre 2015, n. 4713, del Consiglio di Stato (sezione IV) sul sistema di valutazione della performance del Personale. Il passo successivo sarà la richiesta di nomina di un Commissario ad Acta (come già ipotizzato in sentenza).




Com'è noto, con sentenza del 13 ottobre 2015, n. 4713, il Consiglio di Stato (sezione IV), in accoglimento dell'appello proposto da Dirpubblica, ha ordinato al Ministero dell'Economia e Finanze, all'Agenzia delle Entrate ed all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di adottare il Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale entro 180 gg., ritenendo del tutto irragionevole il ritardo fino a quel momento accumulato nell'adeguarsi alle disposizioni del D.Lgs. n. 150 del 2009.

Ad oggi, nonostante l'obbligo di dare piena e completa ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato, le predette Amministrazioni non hanno ancora proceduto in tal senso, accumulando un ulteriore intollerabile ritardo nell'adempiere ai loro obblighi imposti dalla legge ed accertati giudizialmente.

Si tratta di misure finalizzate a garantire la trasparenza nella definizione degli obiettivi cui deve essere preordinata l'attività delle amministrazioni e ad assicurare la misurazione e la valutazione dei risultati raggiunti da parte della Collettività (la c.d. accountability).

A differenza dei preesistenti ed obsoleti sistemi di valutazione, che avevano una funzione servente gli organi politici (e gli organi di controllo erano ad essi sottoposti), il sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa ed individuale è finalizzato a consentire forme di partecipazione attiva dei cittadini nella definizione delle politiche pubbliche, nella ricerca di nuove forme di legittimazione dell'esercizio delle funzioni pubbliche.

Questa, però, è una logica alla quale l'Amministrazione finanziaria è del tutto estranea e, quindi, refrattaria all'introduzione di più evoluti sistemi di misurazione e valutazione della performance organizzativa.

In una configurazione patologica del rapporto tra lo Stato e la Società, nel particolare ma rilevantissimo ambito dell'amministrazione finanziaria, si annida un ancor più patologico modello di organizzazione degli uffici fondato sul "mansionismo dirigenziale": incarichi dirigenziali a non dirigenti, prima della sentenza 37/2015 della Corte Costituzionale; deleghe di funzioni dirigenziali ai medesimi soggetti e senza decurtazione dello stipendio, dopo la predetta sentenza. Il tutto in un chiaro quanto sfacciato quadro elusivo della legge e delle pronunce giurisprudenziali.

Insomma, la gestione degli uffici finanziari continua ad essere affidata graziosamente a soggetti che non vi hanno alcun titolo per effetto di norme speciali e derogatorie rispetto a quelle applicabili alle altre pubbliche amministrazioni, ma pur sempre gravemente illegittime.

In questo contesto, si spiega bene la ragione per la quale nell'amministrazione finanziaria non riesce a trovare ingresso alcun Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale del personale investito dell'esercizio di funzioni dirigenziali.

Altro che accountability! Con buona pace del principio di trasparenza, neanche è reso noto al pubblico degli utenti chi sono i funzionari della cui performance si tratta. E i risultati poi si vedono anche sul fronte della lotta alla corruzione.

Nel proseguire con la consueta determinazione le azioni da tempo faticosamente intraprese, DIRPUBBLICA con atto notificato il 13 maggio 2016, ha intimato al Ministero dell'Economia e delle Finanze, all'Agenzia delle Entrate ed all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di provvedere senza alcun ulteriore indugio ad ottemperare all'ordine impartito dal Consiglio di Stato con sentenza del 13 ottobre 2015, n. 4713.



Tags Valutazione, Consiglio di Stato, Sezione IV, 4, 13/10/2015, 4713