Data  06/08/2015 01:02:48 | Sezione Varie Varie

Sig. Presidente, non firmi il DL 78!


Il Presidente della Repubblica Italiana
Il Presidente della Repubblica Italiana

Durante questa notte il Segretario Generale della Federazione DIRPUBBLICA ha inviato un Format al Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella, invitandolo a considerare l'opportunità di rinviare alle Camere, non sottoscritta, la legge di conversione del DL 78/2015. Pubblichiamo il testo.




On. Sergio Mattarella

Presidente della Repubblica

Palazzo del Quirinale – Roma

 

Illustrissimo Signor Presidente,

Le scrivo nella speranza che ancora non abbia apposto la Sua firma alla legge di conversione (AC 3262) del D.L. 19/06/2015, n. 78 (Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali), approvata definitivamente dalla Camera dei Deputati, ieri 4 agosto 2015. Detto provvedimento contiene un articolo aggiunto dal Governo, non presente nel testo originario, il 4-bis, che, attraverso una complessa formulazione, rende possibile, in una Sede inappropriata, la facoltà per le Agenzie Fiscali di aggirare l’esito di un contenzioso durato 15 anni e (ciò che più conta) la Sentenza 37/2015 della Corte Costituzionale, ripristinando complessivamente 1.200 nomine dirigenziali dichiarate nulle dalla Giustizia Amministrativa. Si sta realizzando, quindi, quanto temevo nel momento in cui Le scrissi la mia prima lettera del 27/03/2015.

 

Eppure Dirpubblica, aveva fatto presente alla forze parlamentari che una norma siffatta è in conflitto con l’art. 77, co. 2 della Costituzione rammentando loro la Sentenza 22 del 16/02/2012 attraverso la quale è stato ribadito che “ … ai sensi dell’art. 77 Cost., i presupposti per l’esercizio senza delega della potestà legislativa da parte del Governo riguardano il d.l. nella sua interezza, inteso come insieme di disposizioni omogenee per la materia o per lo scopo. L’inserimento di norme eterogenee all’oggetto o alla finalità del decreto spezza il legame logico-giuridico tra la valutazione fatta dal Governo dell’urgenza del provvedere ed i provvedimenti provvisori con forza di legge, di cui alla norma costituzionale citata”.

 

Ciò senza considerare che detto articolo 4-bis è una norma particolarmente farraginosa che si sovrappone ad un tessuto già molto complicato di norme preesistenti e alla vigilia dell’ennesima riforma della P.A. e della dirigenza pubblica italiana. Oltre al caos che essa già sta per determinare, si moltiplicherà il contenzioso in tutte le 110 sedi provinciali delle agenzie fiscali, dove dovrà essere applicata.

 

Tutto questo con il pretesto che, diversamente, continuerebbe la fase di stallo delle Agenzie Fiscali iniziata subito dopo la pubblicazione della citata sentenza 78/2015 della Corte Costituzionale. Ma ciò è falso, sig. Presidente! Il lavoro nelle Agenzie fiscali non è affatto fermo, anzi esso continua grazie all’abnegazione e alla forza di reazione alle innumerevoli avversità cui sono esposti circa 60.000 addetti fra dirigenti veri, funzionari e impiegati. Se esiste un ostacolo questo è determinato a valle, all’atto della firma degli atti già predisposti, ove ci si impatta nella colpevole disorganizzazione delle Agenzie. Esse, infatti, non hanno subito alcun improvviso accidente, bensì si sono rese responsabili di un predeterminato disastro gestionale. Le nomine incriminate non sono state dichiarate illegittime, ora, dalla Corte Costituzionale, bensì esse sono state riconosciute nulle nel 2011, ben quattro anni fa (si veda la sentenza Tar Lazio, Sezione 2a, n. 6884 depositata il 01/08/2011, oramai definitiva). A tale pronunciato immediatamente esecutivo non ha fatto riscontro alcun atto di sana diligenza amministrativa, bensì si è perseverato negli errori continuando, fino a marzo di quest’anno, a produrre dirigenti illegittimi. Ciò ha scoraggiato e diviso il Personale (dirigenti compresi).

 

Per tutte queste ragioni, sig. Presidente, La prego di voler considerare l’opportunità di rinviare alla Camere la legge di conversione del d.l. 78/2015.

 

Nel ringraziarLa per l’attenzione, Le invio i più cordiali saluti.

 

Roma, 5 agosto 2015

                                                               Giancarlo Barra – Segretario Generale della Federazione DIRPUBBLICA



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