Data  18/07/2023 01:39:21 | Sezione Varie Varie

SE L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA, I LAVORATORI HANNO DIRITTO ALL’OBIEZIONE DI COSCIENZA.


Padri e Madri costituenti.
Padri e Madri costituenti.

Diffondiamo l’ultimo FINE GIORNATA del Segretario Generale della Federazione DIRPUBBLICA con il quale è affrontato il tema, dalla parte dei Lavoratori, dell’invio di armi italiane negli scenari di guerra all’estero.




FINE GIORNATA

È LA RUBRICA CON LA QUALE IL SEGRETARIO GENERALE

DIRPUBBLICA COLLOQUIA PERIODICAMENTE CON I COLLEGHI

E I SIMPATIZZANTI DEL SINDACATO,

CHE HANNO RITENUTO D’ISCRIVERSI ALLA SUA

“MAILING-LIST” PERSONALE,

RACCONTANDO E COMMENTANDO FATTI E NOVITÀ RACCOLTI

NELL’ARCO DI UN DETERMINATO PERIODO O, APPUNTO,

A ...... “FINE GIORNATA”.

 

Lunedì 17 Luglio 2023

L’Italia ripudia la guerra.

Carissimi,

Il 2 giugno 2023, sono stato raggiunto, via telefono, dagli organizzatori (NO GREEN PASS e ALISTER) del corteo di Trieste “per festeggiare la vera Repubblica” i quali mi hanno chiesto di rilasciare alcune dichiarazioni riguardanti l’invio di armi italiane in Ucraina, nella mia qualità di Segretario Generale della Federazione DIRPUBBLICA. Non mi sono sottratto alla domanda e, dopo aver ricordato l’articolo 11 della nostra Costituzione, tanto chiaro e limpido da non lasciar spazi ad interpretazioni, ho dichiarato che il Sindacato sostiene i lavoratori coinvolti, obiettori di coscienza, ovunque Essi siano (negli Uffici o nelle frontiere doganali o sui mezzi di trasporto; dirigenti, funzionari o agenti).

La storia di Dirpubblica è la storia di chi, nel mondo del lavoro pubblico, è rimasto vincolato alla Costituzione; un vincolo, però, che non è mai stato fine a sé stesso, che non sarebbe esistito se la Costituzione fosse stata diversa, se le sue radici non fossero immerse nella nostra civiltà giuridica e nella nostra più intima coscienza morale e se essa non fosse il testamento (come diceva Piero Calamandrei) di tutti coloro che sono morti per la Libertà. Per la nostra Libertà!

Come una religione, abbiamo vissuto questo vincolo etico che, in tutti questi ultimi trent’anni ci ha legati alla Nazione; gli articoli 97 e 98 sono stati per noi il baluardo che ha sostenuto comportamenti ed opere.

Per questo non potevamo non intervenire quando, con il pretesto dell’emergenza, sono state messe in atto le più assurde (oltre che inammissibili) discriminazioni ai danni dei lavoratori e dei lavoratori pubblici. Si è spesa Dirpubblica e si è lacerata, ma ha compiuto il suo dovere di Sindacato, a sostegno e in soccorso di tutti coloro che hanno subito, ingiustamente e infondatamente, discriminazioni di ogni tipo, dall’esclusione dalla sale mensa, alle sospensioni, radiazioni, licenziamenti, compresa l’aggressione, sistematica e reiterata, esercitata, dai colleghi ai danni di altri Colleghi. Dirpubblica non poteva tacere!

Ed ora, che quelle violazioni sono state accantonate perché sostituite da altre, Dirpubblica non può tacere neppure in questa circostanza, quella della guerra in Europa con tutte le sue implicazioni d’ordine morale nel mondo del Lavoro.

 

Un caro saluto a Voi tutti

Giancarlo Barra.

 

Allegati:

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(FINE GIORNATA DEL 17/07/2023. - 171,3Kb)



Tags Fine Giornata del 17 luglio, guerra, armi, Ucraina, Europa, Costituzione, Russia, Lavoro, Lavoratori