28/05/2019 02:12:47 |  Varie

RSU - La Cassazione rigetta il ricorso di DIRPUBBLICA.

 É pronto in Parlamento l’ennesimo disegno di legge delega al Governo “per il miglioramento della pubblica amministrazione”; si seguono i soliti schemi, si conferma (salvo qualche timido accenno alla Nazione e alla Costituzione) il sistema contrattuale quale unica e imprescindibile fonte normativa per il pubblico impiego. Ma quali sono stati i risultati precedenti? La P.A. non esiste più ovvero essa è impotente e/o assente nei confronti dei grandi e piccoli eventi cui il nostro Paese è esposto.

Il Governo del “cambiamento” non è riuscito a intravedere l’assoluta mancanza di democrazia nelle relazioni sindacali. Nessun cenno all’esclusione dei sindacati considerati non rappresentativi dalle prerogative di base (bacheca, informazione, assemblea), stabilita nei contratti cui essi non partecipano. È come se a un fabbricante di scarpe fosse negata la pubblicità del suo prodotto perché le vendite non raggiungono il livello stabilito da un cartello di grandi produttori. In questo ambito ruota il ruolo delle RSU nel pubblico impiego e dei suoi componenti privi di ogni prerogativa, specie quella di indire l’Assemblea dei Lavoratori.

Noi abbiamo cercato di dar voce a tutti, percorrendo con grande fatica i tre gradi della giurisdizione nella speranza che questa, orientandosi verso la Costituzione, risolvesse il problema; essa invece si è limitata a sciorinare tutte le disposizioni contrattuali che ben conosciamo ed ancorare ad esse le sue decisioni.

Ancor di più confidavamo ad un “cambiamento” del legislatore il quale, secondo le attese, avrebbe dovuto ripristinare la democrazia nel mondo delle relazioni sindacali e quindi del lavoro. Ma così non è stato!

Noi. però, non ci fermeremo qui. Ci sarà pure un Giudice a Berlino!