Data  11/09/2018 23:59:39 | Sezione Varie Varie

Nuova lettera di Giancarlo Barra al Ministro Giulia Bongiorno.


Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, avv. Giulia Bongiorno.
Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, avv. Giulia Bongiorno.

Il Segretario Generale della Federazione DIRPUBBLICA ha inviato oggi, 12/09/2018, al Ministro per la P.A. la richiesta di assunzione degli idonei ai concorsi a dirigente nel Comparto Stato.




Illustrissima signora Ministro,

 

faccio seguito alla mia nota del 28 giugno 2018[1], con la quale, avendo appreso la notizia della Sua nomina a Ministro per la Pubblica Amministrazione, oltre a formularLe gli auguri di Buon Lavoro, Le rappresentavo la posizione del Sindacato in merito allo stato della P.A. italiana con particolare riguardo alle cause che, a nostro giudizio, hanno determinato il fenomeno dilagante e di vertice della corruzione, di cui è sintomo il fenomeno dei “furbetti”. Il 9 luglio 2018 Le ho inviato un’altra lettera[2], unitamente a tutti i componenti del Governo, per sostenere la nostra tesi secondo la quale l’immigrazione clandestina si contrasta con una Buona e salda P.A.

 

            Del resto, abbiamo l’ardire di sostenere di aver svolto il ruolo della “Resistenza” durante oltre 25 anni di illegalità, diffuse e sfacciatamente ostentate fra le più importanti Amministrazioni dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali. Nostro è il prodotto delle sentenze della Corte Costituzionale nn. 1/1999, 194/2002 e (la più famosa di tutte) 37/2015 che ha determinato la caducazione di ben 3 leggi[3], emanate durante tre distinti Governi (Monti, Letta e Renzi); ma neppure è l’ultima in quanto, a seguito dell’Ordinanza n. 8253 del 2 luglio 2018, emessa (su nostro ricorso) dalla Sezione II del Tar Lazio, la Corte Costituzionale è stata chiamata a decidere sulla costituzionalità dell'art. 4 bis del D.L. 19/06/2015 (Disposizioni per la funzionalità operativa delle Agenzie fiscali) con la quale è stata istituita un’ulteriore figura di pseudo dirigenza.

 

            Ora vengo a rappresentarLe un’ulteriore questione, poiché mi sento sostenuto dalle dichiarazioni, che Lei ha rilasciato a La7 durante la trasmissione InOnda, pubblicata il 26 agosto 2018 (I e II parte), che oltre ad essere semplici, logiche e ragionevoli costituiscono sorprendentemente il nostro “core business”. Ciò che ci ha maggiormente coinvolti è il Suo Piano di Assunzioni, e le motivazioni che lo sostengono; Lei parla di circa 450.000 unità necessarie a rimettere in moto e far funzionare la Macchina dello Stato che di fatto costituisce “il cuore dell'Italia”, come Lei stessa ha avuto modo di definirla. Abbiamo anche ascoltato che, ovviamente, una particolare attenzione sarà riservata alla dirigenza. Ebbene in Italia vi è un fabbisogno di circa 1200 dirigenti nel solo Comparto Stato in quanto da diversi anni le Agenzie Fiscali ed altre Amministrazioni non riescono a portare a termine validamente concorsi per reclutare il Personale dirigenziale. Di converso vi sono attualmente gli idonei a concorsi per dirigente (circa 300 secondo l’ultimo censimento della Funzione Pubblica) che hanno superato legittimi concorsi pubblici (INPS, Ministero del Lavoro, ANAC, MISE, ecc.) ma che ancora non vengono reclutati dopo anni di attesa. Essi, invece, costituiscono una riserva importante in quanto, oltre ad avere superato concorsi legittimi per l’accesso alla dirigenza, ed essere, per ciò stesso soggetti indipendenti e altamente qualificati, hanno già acquisito esperienze preziose nel funzionariato della P.A., che ora attendono di essere investite.

 

            Nelle more dell’espletamento dei nuovi concorsi che Lei ha in animo di far svolgere ed in attesa della necessaria formazione delle nuove reclute dirigenziali (sono necessari almeno cinque anni), Le chiediamo di far scendere subito in campo questi “riservisti”, Personale preparato ed esperto sia in campo professionale, sia nel governo delle Risorse Umane. In ciò La preghiamo di tener presente che alla data del 31/12/2018 tutte le graduatorie che legittimerebbero detto utilizzo scadranno.

 

            È questa un’opportunità che lo Stato può cogliere subito, a costo zero, e non solo per il Personale dirigenziale, attuando un cambiamento vero e in contrasto con le illegalità lungamente perpetrate sia dalle Agenzie Fiscali, con il ricorso alla costituzione di una dirigenza illecita e apocrifa, sia dalle altre Amministrazioni dello Stato con l’ancor più grave abuso del 6° comma dell’articolo 19 del decreto legislativo 165/2001. Tutte questioni per le quali DIRPUBBLICA è scesa in campo giudiziariamente e politicamente. Ed è ovvio che una dirigenza viziata, vizia a sua volta tutta la scala gerarchica. In questi vizi, infatti, va ricercata la ragione della corruzione; essi costituiscono per molti un alibi a eludere, tra gli altri, gli obblighi della presenza in ufficio.

 

            Le chiedo, quindi, illustre Ministro, di voler accogliere le nostre richieste e, qualora lo ritenga opportuno, di riceverci per chiarimenti e/o approfondimenti.

 

            La ringrazio per l’attenzione e le auguro un Buon Lavoro.

 

Roma, 12 settembre 2018.

                                                                                                          Giancarlo Barra

 

 

 

 

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All’avv. Giulia Bongiorno

Ministro per la Pubblica Amministrazione

Corso Vittorio Emanuele II, 116 - 00186 Roma

ministropa@governo.it

protocollo_dfp@mailbox.governo.it



[3] a) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 8, comma 24, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16 (Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 26 aprile 2012, n. 44;

b) dichiara, ai sensi dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, l’illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 14, del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150 (Proroga di termini previsti da disposizioni legislative), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 27 febbraio 2014, n. 15;

c) dichiara, ai sensi dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, l’illegittimità costituzionale dell’art 1, comma 8, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192 (Proroga di termini previsti da disposizioni legislative).

 

Allegati:

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(20180912 - Lettera al Ministro per la P.A. - 221,7Kb)



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