14/10/2015 00:37:33 |
Ec. e Finanze
Ha fatto molto più Dirpubblica che Cantone -fasulle le valutazioni dei dirigenti del MEF & Agenzie.
Il Consiglio di Stato, IV Sez., con l'ultima sentenza n. 4713 del 13/10/2015 di accoglimento dell'appello della Federazione DIRPUBBLICA, ha accertato la mancata adozione, da parte del MEF e delle Agenzie fiscali, del Sistema e del Piano delle performance di cui al d.lgs 150/2009 ordinandone l'attuazione entro 180 giorni, pena Commissario ad acta.
A pochi giorni di distanza dalla precedente sentenza del 6 ottobre 2015, n. 4641, con la quale il Consiglio di Stato aveva censurato l’attribuzione da parte dell’Agenzia delle Entrate «di incarichi dirigenziali senza concorso, senza criteri, e con un esercizio di discrezionalità del quale sfuggono al giudice amministrativo parametri e limiti», con la sentenza depositata oggi, 13 ottobre 2015, n. 4713, il medesimo Organo Giurisdizionale ha ordinato alla stessa Agenzia delle Entrate, a quella delle Dogane e dei Monopoli nonché al Ministero dell’Economia e delle Finanze di provvedere all’adozione del Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale, che, ai sensi del D.Lgs. n. 150 del 2009, costituisce presupposto indispensabile per il conferimento di incarichi dirigenziali e di posizioni organizzative.
Si pone ora il problema di come è stata finora attribuita la retribuzione di risultato e delle conseguenti responsabilità di chi avrebbe dovuto provvedere all’adozione del predetto Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale e non vi ha provveduto senza alcuna ragionevole giustificazione, tanto che il Consiglio di Stato si è riservato di nominare un Commissario ad acta in caso di persistente ed ulteriori inadempimento.
A questo punto, se nella consultazione pubblica sulla riforma della P.A. il Presidente del Consiglio dei Ministri aveva posto l’interrogativo: «valutazione: facciamo sul serio?», pare evidente che la risposta corale delle Agenzie fiscali e del MEF sia stata del tutto negativa, preferendo sistemi di valutazione fondati su criteri soggettivi e non verificabili, tali da consentire il conferimento di incarichi puramente fiduciari.
Anche per questa ragione, la Dirpubblica, considerato «scostamento di proporzioni notevoli tra situazione concreta e legittimità dell’organizzazione amministrativa», con istanza del 9 ottobre 2015, ha chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri la nomina di un Commissario straordinario per l’Agenzia delle Entrate e si accinge ora ad avanzare la medesima richiesta anche per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.