Data  29/06/2015 16:53:06 | Sezione Entrate Entrate

Il volto dell'Agenzia delle Entrate svelato a Valdobbiadene


Dov'è il parassita?
Dov'è il parassita?

La descrizione del modus operandi dell'Agenzia delle Entrate è stata documentata a Valdobbiadene da filmati e registrazioni di colloqui fra contribuenti e tassari, dai quali DIRPUBBLICA prende le distanze e non osa definirli colleghi.




Nella sala dell’Auditorium “Nicolò BOCCASINO” di Valdobbiadene, dedicata al celebre concittadino, il Beato Benedetto XI, venerdì 26 giugno 2015, si è svolto un incontro coordinato da Cesare De Stefani, l’oramai noto imprenditore veneto, titolare della geniale “Osteria senz’Oste” oggetto di tante “attenzioni” da parte dell’Agenzia delle Entrate. La riunione, iniziata alle ore 19.15, si è conclusa dopo la mezzanotte; la sala, che ospita poco meno di 600 persone, era stracolma; l’uditorio era composto pressoché da imprenditori provenienti non solo da zone limitrofe, ma anche dal Lazio, dalla Toscana, dall’Emilia Romagna, dalla Lombardia (tanto per citare coloro che hanno lasciato una testimonianza). Fra le Personalità che sono intervenute, oltre al Sindaco, Luciano Fregonese; il sottosegretario al MEF, Enrico Zanetti, deputato di Scelta Civica; l’eurodeputato del M5S, David Borrelli ed altri rappresentanti delle professioni e della cultura. La Federazione DIRPUBBLICA, ospite di riguardo, è stata rappresentata da Giancarlo Barra, Segretario Generale e da Gaetano Mauro e Federico Macaddino, entrambi componenti della Segreteria Generale; in tale occasione è stato presentato DEMOS, il movimento politico germogliato da DIRPUBBLICA.

I temi dell’incontro sono già stati comunicati, si è parlato di imprenditori e Imprese di fronte all’attuale configurazione dell’Agenzia delle Entrate, nonché della sentenza 37/2015 della Corte Costituzionale, soffermandoci sul “prima” e sul “dopo” delle 1.200 nomine fasulle nelle agenzie fiscali.

Riteniamo significativo ed equilibrato l’intervento di Enrico Zanetti, il quale ha riconosciuto che “il sistema ha problemi strutturali che conduce al conflitto tra Fisco e contribuenti”, che bisogna “distinguere la lotta all’evasione dalla caccia al gettito” e che questa situazione “perdura da 15 anni”, cioè dalla nascita delle agenzie fiscali. Ha anche preso il preciso impegno di ancorare la presenza di SC nell’Esecutivo anche alla soluzione della questione fiscale.

Hanno fatto seguito poi delle testimonianze dirette con tanto di filmati, registrazioni di conversazioni, riproduzioni scritte di colloqui … da vergognarsi di far parte dell’Agenzia delle Entrate! Il ricatto è stato l’elemento emergente degli incontri fra funzionari dell’Agenzia delle Entrate e Contribuenti. E’ emerso un modus operandi assolutamente diffuso su tutto il Territorio e nelle più svariate realtà, da offendere quella parte sana di onesti lavoratori che nelle Amministrazioni sono veramente al servizio della Nazione e non del “padrone” di turno. Posizioni indifendibili, quanto ignobili, frutto di una non cultura politica e ministeriale che ha ridotto coscientemente il Fisco, da Istituzione prestigiosissima a tutela dei tributi, ad azienducola di recupero crediti.

Quando Giancarlo Barra è intervenuto ha fatto presente che esiste un’altra realtà nelle agenzie fiscali e in tutta la P.A., che rispetta la Costituzione e le leggi dello Stato che si sente, nonostante tutto, “al Servizio esclusivo della Nazione”. Questa realtà subisce le medesime angherie che si manifestano all’esterno e “quella faccia mostruosa che avete descritto durante le vostre testimonianze, è la medesima faccia che si mostra nei confronti dei Colleghi”. Quando, infatti, le Istituzioni, come la casa di Ulisse, sono invase dai Proci, esse vanno espugnate, per il bene del Paese e della Democrazia. Ed è per questo che Barra ha parlato anche nella veste di rappresentante di DEMOS, germoglio di DIRPUBBLICA, che consente a chi ha fatto del Sindacato uno strumento per imporre la legalità nella P.A. assediata dalla corruzione, l’ulteriore facoltà di parlare ai cittadini e non solo ai pubblici impiegati. “Questa è la nostra testimonianza” ha detto, infatti, il Segretario Generale di DIRPUBBLICA. Nella sua relazione, Barra, non ha circoscritto il malessere alle sole Agenzie fiscali, ma a tutte le realtà pubbliche non mandando esenti né i Ministeri, né le realtà comunali (citando i casi dei Segretari Comunali), né dell’INPS dove è forte la sofferenza nell’assegnazione degli incarichi dirigenziali e non solo (posizioni organizzative). Un esplicito riferimento è stato fatto per ciò che concerne la Giustizia i cui veri problemi, sottaciuti dai vari ministri, non riguardano la Magistratura ma l’Amministrazione che non è più in grado di assolvere ai propri compiti costituzionali, che non sono certo quelli di “servire il Giudice”.

La sentenza 37/2015 della Corte Costituzionale (non è un caso) non solo è la terza sentenza in ordine di tempo che, dal 1998 ad oggi, Dirpubblica ottiene per il bene pubblico, ma rappresenta principalmente due aspetti:

1.       è il pubblico impiego che rovescia concretamente la situazione attraverso interventi sostanziali, mirati ed effettivi;

2.       la questione dei 1.200 dirigenti fasulli è solo la punta di un iceberg la cui massa nascosta riguarda tutto l’apparto pubblico, nessuno escluso.

 

Del resto una P.A. che rispetta le leggi al suo interno è una risorsa all’esterno ed una fortuna per la Nazione.

E solo così può pretendere autorevolmente dai cittadini altrettanto rispetto delle regole.

Giancarlo Barra, ha proseguito affermando che “l’attuale Agenzia delle Entrate non è il frutto di un’incursione marziana, ma la diretta conseguenza di scelte sbagliate che hanno preso l’avvio con le riforme degli anni ’90 sulla privatizzazione del pubblico impiego, un’eresia sostenuta da una perdurante campagna mediatica ai danni del pubblico impiego”. “Se ci rendiamo conto di aver sbagliato”, ha proseguito Barra “allora sia già fuori dalla crisi”; “i cittadini onesti debbono stringere alleanza fra loro, come stiamo facendo ora, siano essi pubblici impiegati, siano essi imprenditori, il Paese procede grazie agli uni e grazie agli altri”; “…bene avete fatto a non chinare il capo e a trasformare le angherie subite in cavallo vincente delle vostre battaglie civiche e su questo campo, infatti, che ci siamo incontrati”.

 

Quando Cesare De Stefani ha chiesto a Giancarlo Barra cosa accadrà a seguito della sentenza 37 e cosa ne pensa dei comportamenti del Governo, questi ha risposto: “finora, il Governo ha fatto una sola cosa buona, non intervenire con proposte di legge, ma in un Paese normale sarebbe bastata una telefonata per risolvere il problema; la soluzione, infatti, è più amministrativa che politica, l’Agenzia delle Entrate, esattamente come quella delle Dogane, va commissariata. Meglio sarebbe ricancellare l’istituto agenziale e riportare il tutto nell’alveo pubblico, come fatto d’altronde intendere dallo stesso Sottosegretario Zanetti nel suo intervento. Indubbiamente esiste una realtà occulta che pretende il ripristino dello status quo ante la quale è sostenuta da autorevolissime realtà palesi che inaspettatamente si sono schierate, facendo uso della retorica e dell’arte drammatica, a favore degli incarichi dirigenziali; basta rileggere alcune pagine del SOLE 24 ORE di queste ultime settimane per averne conferma”.

 

Federico Macaddino, dopo un intervento lampo su un quesito emerso dalle testimonianze precedenti in merito agli studi di settore, definiti uno strumento sbagliato, scollegato dall’effettività del reddito d’impresa ed una dichiarazione d’impotenza nell’accertamento della capacità contributiva prevista dall’art. 53 Cost., ha brevemente illustrato il punto di vista tecnico di Dirpubblica sulle conseguenze giuridiche della sentenza n. 37/15, sulle teorie dottrinarie e giurisprudenziali che ad essa sottendono, sul contenzioso da essa sviluppatosi.



Tags 25/06/2015, Entrate, Valdobbiadene, De Stefani, Osteria senz'Oste, Zanetti, Borrelli, Fregonese, Scelta Civica, M5S, Demos