Data  15/05/2015 17:48:47 | Sezione Varie Varie

Assemblea di Salerno - The day after.



Pubblichiamo il resoconto dell'Assemblea di Salerno.




Ieri, giovedì 14 maggio 2015, dalle ore 11.30 in poi, in una sala dell’Agenzia delle Entrate di Via degli Uffici Finanziari 7, si è svolta l’Assemblea del Personale aperta a tutto il Pubblico Impiego per discutere del seguente Ordine del Giorno: “i riflessi della Sentenza della Corte Costituzionale n. 37 del 17/03/2015 sull'attuale Ordinamento del Pubblico Impiego italiano”.

La riunione è stata partecipata da numerosi Colleghi, impiegati e dirigenti, giovani e anziani, appartenenti alle Agenzie fiscali (Dogane, Entrate ed ex Territorio) e ai Ministeri. Dopo la prolusione del Responsabile provinciale di Salerno, Mario Cosenza è intervenuto Gaetano Mauro, Segretario Generale Aggiunto della DIRPUBBLICA il quale, sostenuto dalla sua forte esperienza lavorativa (dal Ministero delle Finanze all’Agenzia delle Entrate) e dalla più vasta capacità sindacale (extra finanze), ha descritto con poche e semplici parole il passaggio dalle due epoche (pre e post 2000). Il quadro che ne è emerso è desolante: i peggiori difetti del Ministero sono diventati delle “proprietà fisiche” delle Agenzie.

Subito dopo è intervenuto il Segretario Generale del Sindacato, Giancarlo Barra, il quale ha cercato di allargare i confini della “comune conoscenza” sul contenzioso della DIRPUBBLICA e sul suo significato. La questione, infatti, va ben oltre gli ambiti ristretti delle agenzie fiscali poiché riguarda l’Ordinamento della Repubblica e il ruolo della dirigenza pubblica italiana e di tutto il restante Personale. L’Agenzia delle Entrate, infatti, è stata contrastata da DIRPUBBLICA, non solo per i danni che ha arrecato al Personale con il suo agire, ma anche perché, fin dalla sua origine, si è costituita quale banco di prova di una “nuova concezione” della P.A. che inesorabilmente, oggi ha condotto ad una sorta di “neo-assolutismo” ordinamentale. Il concetto del “Capo” che, in quanto tale, non deve trovare contrasti, né all’interno della sua organizzazione, né all’esterno, è un dato di fatto fisiologico delle Agenzie fiscali. Tutti, infatti, compresi gli organi giurisdizionali e di controllo, non dovrebbero mai “disturbare” la contingente “missione” operativa di un soggetto che, in virtù della sua investitura, si collocherebbe fuori dall’Ordinamento giuridico. Si veda come tale concetto, uscito dalle agenzie fiscali, si sia propagato verso ogni direzione. L’ultimo esempio è costituito dall’attacco che viene sferrato alla Corte Costituzionale colpevole di aver emesso una sentenza eclatante sulle pensioni; soltanto poche menti oneste osservano che la colpa dell’attuale situazione è della Fornero e non della Consulta.

Barra ha, altresì, sostenuto che l’assetto delle Agenzie fiscali è funzionale ai più grossi scandali economici realizzatisi in questi iniziali “squarci di secolo”. l’Expo, per esempio, definita da Barra “una festa rovinata”, avrebbe avuto ben altri sviluppi e condivisioni se fosse stata presente nello scenario un’Amministrazione fiscale pubblica, con impiegati e dirigenti governati dal diritto amministrativo, autonoma dal potere politico e in grado di ottenere il rispetto della legge da parte di chiunque.

La pratica di dividere il Personale per governarlo a piacimento del “Capo”, è stata “sperimentata” nelle Agenzie fiscali, ma potrebbe realizzarsi anche nella programmata “Agenzia unica per le ispezioni in materia di lavoro e sicurezza sul lavoro” dove professionalità similari, provenienti dal Ministero del Lavoro e dagli EPNE, si vedrebbero costrette a svolgere identiche mansioni, in condizioni e dignità differenti. L’esercizio di opprimere il Personale, abbondantemente eseguito nell’Agenzia delle Entrate, è quello che si realizza, ad esempio, nel Ministero della Giustizia dove ogni riforma riguarda i magistrati e la telematica, ma non gli appartenenti all’Amministrazione Giudiziaria; questi, sempre più anziani e meno numerosi, sono costretti a servire due padroni: il Giudice e il Dirigente. La farsa degli interpelli è stata adottata anche l’INPS, sia per le Posizioni Organizzative, sia per gli incarichi dirigenziali (ai dirigenti “doc”).

Barra è convinto che il vero avversario sia occulto e molto forte e che le Agenzie fiscali siano solamente alcune delle sue braccia operative. Se non avverrà il commissariamento delle Agenzie con la revoca degli incarichi dei dirigenti di vertice, bisogna attendersi una “restaurazione”, molto dura e impegnativa per DIRPUBBLICA. In previsione di ciò è necessario che i Colleghi conferiscano maggiore fiducia al Sindacato, consolidandolo e fortificandolo con le proprie iscrizioni.

Molti, in questi giorni, stanno tentando (nei fatti) di sottrarre a DIRPUBBLICA la titolarità del suo complesso contenzioso, al fine di ridurre gli effetti della nota sentenza 37/2015 da un contesto generale di legalità costituzionale della produzione normativa a quello banale della validità degli atti tributari. Non è un caso che molte personalità ne parlino in questi termini sulla Stampa, la Radio e la Televisione, tenendo (nel contempo) ben distante la DIRPUBBLICA da interventi più seri e generali. La risposta, però, a questa situazione appartiene (come detto sopra) alla Categoria nel suo insieme ed ai Colleghi singolarmente presi.

Subito dopo ha fatto seguito un dibattito fra i partecipanti e i relatori molto lungo ed approfondito durante il quale sono, anche, state illustrate e discusse le diffide prodotte da DIRPUBBLICA sulla intangibilità dei fondi destinati agli impiegati e ai dirigenti per scopi diversi da quelli statutari (come la retribuzione di risultato agli ex incaricati) e sulla impossibilità di trasformare, anche di fatto, gli incarichi dirigenziali dichiarati nulli in Posizioni Organizzative Speciali. Sul fronte delle tutele risarcitorie i rappresentanti della DIRPUBBLICA, nel dichiarare che le azioni sono già “pronte all’uso”, si sono raccomandati di non precorrere i tempi e di attendere la sentenza definitiva del Consiglio di Stato presso il quale è stata riassunta la causa a seguito della più volte citata sentenza 37/2015 C. Cost.



Tags 14/05/2015, Assemblea, Entrate, dogane e ministeri, Salerno