28/11/2013 00:11:34 |  Ec. e Finanze

Annullamento degli incarichi dirigenziali - Il MEF risponde al Question Time

L'Agenzia, dopo aver riproposto le argomentazioni già valutate negativamente dal giudice amministrativo di primo grado in ordine alle ragioni che avrebbero determinato l'anomalia, ribadisce (v. pag. 7) la propria "scelta di attribuire incarichi dirigenziali a funzionari della terza area", ciò che sarebbe "una diretta conseguenza dell'esigenza di reclutare per tali posizioni candidati non solo sulla base delle loro conoscenze teoriche" - come avverrebbe se si facesse un concorso pubblico - "bensì anche - e soprattutto - sulla base della loro capacità di governare il contesto nel quale tali conoscenze devono trovare applicazione".

 

In altre parole, l'Agenzia dichiara esplicitamente che intende ulteriormente conferire incarichi dirigenziali in favore di funzionari non dirigenti, continuando ad alimentare il "mansionismo dirigenziale" vietato dalla legge (v. sent. TAR n. 6684/2011) e solo in via eccezionale e transitoria consentito dall'art. 8, co. 24, del D.L. n. 16/2012 "nelle more" della conclusione dei concorsi pubblici previsti dalla medesima disposizione, che avrebbero dovuto concludersi entro il 31/12 p.v.

Ciò che oggi dichiara l'Agenzia trova conferma nella circostanza per cui la stessa non ha affatto bandito quei concorsi (che, pertanto, non potranno concludersi entro il 31/12), intendendo l'art. 8, co. 24, cit., come una sorta di "sanatoria" ed a seguito della preannunciata rimessione alla Corte costituzionale, presumibilmente, starà cercando la via per qualche ulteriore sanatoria.

 

In questo modo non si tutela l'immagine dell'amministrazione, la quale deve condurre la propria organizzazione nel rispetto del principio di legalità.